Alfajores

Gli alfajores sono un invenzione araba che gli spagnoli hanno portato in sud America, dove hanno spopolato! Dal Messico all’Argentina, tutti i paesi latinoamericani hanno i loro alfajores. Le varianti sono molte, ma in comune hanno una cosa: sono due dischi con in mezzo un ripieno dolce.

Ma quanto è buono un alfajorcito compartido durante la merenda? Tagliato in 4, ognuno se ne prende un pezzo, si provano differenti tipi. Che tentazione!

All’interno dell’Argentina ne esistono diverse varianti. Qui vi illustro le principali.

Il classico

L’alfajor classico è costituito da due dischi di biscotto con in mezzo una farcia di dulce de leche (DDL per i fan). Il tutto viene ricoperto con una bagna di cioccolato (alfajor negro) o cioccolato bianco o zucchero a velo compatto (alfajor blanco). La consistenza è solida, tipo un Ringo, ma più friabile.

Esistono queste varianti:

  • Copertura: cioccolato nero, cioccolato bianco, zucchero a velo compattato, con noci (mezza noce o sbriciolate) o altra frutta secca sopra al cioccolato, con decorazioni di cioccolato
  • Ripieno: dulce de leche, altri dulces di frutta (dulce de membrillo, de pera, de batata…)
  • Numero di dischi: solo due (classico) o tre (alfajor triple)

Non tutte le marche sono buone uguali e non tutte le marchi fanno tutte queste varianti. Per esempio, gli alfajores Recoleta e Balcarce hanno molte varianti con dulces de frutas, mentre la maggior parte delle altre marche usano solo il DDL.

Al supermercato si trovano solo alcune marche industriali, ma non tutte, perché qui ci sono altri canali di approvvigionamento degli alfajores:

  1. il kiosko, sorta di tabaccheria onnipresente
  2. il rivenditore di dolciumi, dove si possono comprare scatole da negozio
  3. i venditori ambulanti per strada e sui mezzi pubblici

Il supermercato è forse il posto con meno scelta e con i prezzi peggiori (vi ho già spiegato che in Argentina il supermercato è un negozio caro e gli affari si fanno nei negozietti).

Gli alfajores industriali sono venduti nella confezione individuale (tipo le nostre crostatine) eccetto che i Jorgitos, che sono disponibili anche nel tubo.

Di maizena

Uno dei miei preferiti e non a caso la variante più cara: i dischi sono costituiti da un biscotto di maizena, per cui risultano molto friabili e teneri. C’è una sola marca industriale che fa un alfajor de maicena da paura: Cachafaz. Ed è proprio a Cachafaz che devo di essere riuscita ad apprezzare il dulce de leche: ho cominciato a mangiarlo nei loro alfajores e da lì al cucchiaio nel barattolo il passo è stato breve. Il bordo è passato nel cocco grattuggiato.

L’alfajor di maizena è anche onnipresente nelle panetterie/pasticcerie, dove ne vendono versioni mignon e maxi che assomigliano a baci di dama piatti o a gelati-biscotto.

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Santafesino

L’alfajor tipico della provincia di Santa Fe ha 3 dischi di cracker/brisé non salati, è ripieno di DDL ed è cosparso di glassa di zucchero. Molto, molto zuccheroso.

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Rogel

L’alfajor Rogel, soprattutto noto nella versione Torta “alfajor” Rogel, è come il santafesino ma ricoperto di meringa all’italiana. Nella sua versione “torta” è spesso fatto in casa e si trova anche in pasticceria, dove forma parte dei dolci tipi e di base della cucina argentina. Molto facile da fare: basta comprare i dischi e spalmarci dentro il dulce de leche, e infine fare la meringa.

Nelle panetterie si trova anche in versioni enormi con 20 strati di dischi.

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Norteño (tucumano/salteño/jujueño)

In Argentina, Tucumán è la patria della canna da zucchero e l’alfajor tipico del NOA (nord-ovest) esalta il prodotto locale. Costituito da due dischi concavi di cracker, il ripieno è una sorta di meringa di albume e miele di canna da zucchero. Bellissima presentazione e molto impiastricciante da mangiare, con il ripieno che sfugge da tutte le parti. Sono sempre incartati in un cellophane trasparente che li rende ancora più golosi (mi raccomando, leccare il cellophane!!!).

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Una delizia imperdibile, ma difficilissimo da trovare. In Capital alcune panetterie/pasticcerie potrebbero avercelo, altrimenti bisogna fare affidamento sulle fiere di prodotti regionali.

Sempre sullo stesso filone esiste la variante con i dischi concavi e il ripieno di DDL. Viene venduto cone i nomi di alfajor tucumano/salteño/jujueño a seconda dell’origine del venditore.

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Moderno

Stanno guadagnando in popolarità gli alfajores fatti con farine alternative (di riso, di carruba, di segale), riso/cereali soffiati, vegani e così via. Personalmente non ne vado matta, ma stanno riscuotendo un discreto successo.

 

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Come farli in casa?

Fare gli alfajores è facilissimo: se vivete in Argentina potete comprare solo i dischi (tapitas) e farcirli a piacere. Se li volete fare da zero, persino su Giallo Zafferano si trova la ricetta.

Per il ripieno di dulce de leche, potete armarvi di pazienza e farlo in casa con latte e zucchero (la vaniglia e il bicarbonato sono due imbastardimenti: il bicarbonato serve a farlo addensare più in fretta e la vaniglia per renderlo ancora più stucchevole). Se avete il Bimby sarà facilissimo, mescolerà per ore al vostro posto. Altrimenti potete far bollire una lattina di latte condensato (chiusa!) per 3 ore. Trascorso questo tempo togliete la latta dalla pentola e lasciatela raffreddare completamente prima di aprirla.

Su internet esistono numerose ricette con tempi variabili e modalità di esecuzione distinte. Parole chiave: “dulce de leche latte condensato”.

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Consigli: mentre siete in Argentina, comprate gli alfajores nelle panetterie/pasticcerie, così da provarne di più qualità.

Se ne volete comprare da portare in patria, andate in un negozio di dolciumi o in un kiosko e comprate quelli industriali.

Quali sono le marche migliori? A mio avviso, Cachafaz è la marca con la qualità più consistente in tutta la gamma. Infatti è anche la più cara!

Ma se dovessi stilare una classifica personale, le mie scelte sarebbero:

  • Alfajor de maicena di Cachafaz (anche nei supermercati e nei centri commerciali)
  • Alfajores clásicos di Capitan del Espacio (introvabili, solo nei kioskos)
  • Alfajores de fruta di Recoleta (nelle dieteticas e nei kioskos, ma non nei supermercati)
  • Alfajores clásicos economicos di Jorgito (anche nei supermercati. il tubo)

La marca di alfajores più famosa all’estero è Havana, è presente anche in Spagna e in USA. Se devo essere sincera, è come il caffè Lavazza: in patria un caffè di livello basso, ma grazie al buon marketing, all’estero un simbolo di italianità acclamato da tutti (eccetto che dagli italiani).

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Anche il Papa adora gli alfajores di Capitan del Espacio
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Jorgitos economici nella confezione multipla
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Famosi e cari, gli alfajores Havanna si trovano anche all’estero
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7 pensieri su “Alfajores

  1. Che deliziaaa!
    Io sono caduta nella trappola Havana quando sono stata a Buenos Aires, non sapevo fossero come la Lavazza per noi – buono a sapersi! (in ogni caso li avevo trovati comunque deliziosa, la prossima volta vado alla ricerca di quelli artigianali di cui parli tu, che fame!)

    "Mi piace"

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