50 top pizza è una classifica delle migliori pizze del mondo, stilate in base a vari parametri. Per ben due anni di fila coincidiamo.
Nel 2018, il Premio Migliore Pizzeria in Sud America 2018 lo ha vinto Guerrin (Av. Corrientes 1368, Buenos Aires) che è la mia pizzeria preferita del Paese, il posto dove porto tutti gli amici di passaggio a Buenos Aires perché non si può venire in Argentina e non provare la pizza di Guerrin. Si trova in Avenida Corrientes, a pochi isolati dall’Obelisco, una zona ricca di altre pizzerie famose come Banchero, Genova, La Continental ecc. Lasciate perdere e andate da Guerrin. Anche se c’è la coda.
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Il locale si sviluppa su tre piani: al piano terra c’è la zona per la pizza da mangiare al bancone, la cassa, e dietro un salone con i forni.
Al primo piano c’è il Salón Familiar (e i bagni zozzi), che è il peggiore di tutti perché il soffitto è basso e sembra di stare al piano superiore dei McDonald’s.
Al secondo e ultimo piano c’è il salone più grande, però lo aprono solo quando i due sotto sono pieni. Di solito alla sera e nei fine settimana. Comunque, nei momenti di grande affollamento ci sono i responsabili di sala che, con il walkie talkie e le cuffie inner ear tipo guardia del corpo, coordinano il flusso di avventori.

Avvertenza: le porzioni le servono solo nel salón del piano terra: ai piani rialzati servono solo pizze intere. Tutte le pizze sono disponibili sia nel formato piccolo, cioè 4 porzioni (ma ora come spiego il concetto di porzione di pizza ai lettori italiani?!), e grande, 8 porzioni. Il cameriere non sarà impietosito dalla vostra delusione: potete sempre alzarvi e andarvene. Questo è il top dell’esperienza autentica: il mozo porteño amargadísimo.
Il consiglio del locale. Non perdete tempo e date retta a me: sedetevi al tavolo e ordinate una “muzzarela” (la nostra margherita). Se siete in due, una piccola, se siete di più, una grande. Si serve la pizza argentina tradizionale, stracarica di formaggio.
Lasciate perdere la porzione a la barra (al bancone) che è poco cotta.

Per accompagnare la pizza: con un sifón (soda) vi fate 3-4 bicchieri di acqua gassata ed è la scelta più economica. Altrimenti potete scegliere una birra argentina (molto blande), magari in una jarra (brocca) di plastica. Non storcete il naso: voi volete l’esperienza autentica, ed è questa.
Per i più temerari: ordinate un pingüino, la brocca di vino moscato (dolce!). Questa volta di ceramica.
Nel 2019 lo ha vinto San Paolo (Uriarte 1616, Palermo), gestito dallo chef napoletano Maurizio de Rosa. Questo posto è, secondo me, dove servono la più autentica pizza italiana di Buenos Aires e fa pizza napoletana.
E non solo! Ci trovate anche delle specialità napoletane, come la pizza fritta.
Il menù delle pizze è limitato: non aspettatevi 55 tipi come in Italia. Ce ne saranno una decina, tutte in versione gourmet (niente quattro stagioni, per intenderci).
Il consiglio del locale. Andateci a pranzo e approfittate del menù a prezzo fisso (da lunedì a venerdì. escluso festivi). Con pochi soldi potrete mangiare fino a sfondarvi: un antipasto a scelta, una pizza, un dolce o un caffè. Ma già sapete come sono i napoletani: l’antipasto può essere fritto, il dolce più essere ‘na bomba e voi uscirete con due taglie in più addosso!
Qui non ci porto gli italiani di passaggio, ma se vivete qui e sentite nostalgia di casa, passate da Maurizio e fatevi ‘na magnata come si deve. Non fatevi scoraggiare dalle recensioni degli argentini ‘gnoranti. C’è un solo pizzaiolo napoletano certificato a Buenos Aires, e sta lì.

E delle Top 50 Pizza in Italia, ne avete provata qualcuna? Qui l’elenco dei vincitori dell’ultima edizione, con le migliori 150 pizzerie italiane.
Parlando di pizza, non solo è difficile spiegare il concetto di “porzione” ai lettori italiani, ma è anche difficile far capire ai lettori argentini che in Italia quel concetto non c’è. L’unica pizza “porzionabile” è quella a taglio che si mangia al volo, ma se ti siedi al tavolo e ordini al cameriere da noi la pizza te la devi mangiare intera… Non lo dico a Isa, che queste cose ovviamente le sa, ma ai diversi argentini che pure leggono questo blog.
Da “Guerrin” ci sono stato, ma tanti anni fa. La pizza era effettivamente buona, ma… argentina (e non me ne vogliano gli argentini!).
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Alla fine me ne sono fatta una ragione: pizza Argentina e pizza italiana sono due cose troppo diverse. 😅 ma ogni tanto ho proprio voglia della pizza di Guerrin! Forse perché è l’unico posto dove bruciacchiano la mozzarella, e questo mi ricorda casa.
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Isa ma tu dai darmi una spiegazione del perché tutti gli argentini con cui ho avuto anche fare dicono sempre che la pizza argentina è oggettivamente più buona di quella italiana?! (Senza nemmeno aver mai mangiatonquella italiana?!) Giuro ogni argentino che ho incontrato me l’ha detto.
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È impossibile trovare una spiegazione. Quella che mi sono data io è la seguente: quella Argentina è più porca e quindi libera più endorfine quando l’addenti. Poi alla terza fetta vorresti vomitare e sogni di sgolarti due litri di coca (rigorosamente sin azucar perché maiali sì, ma salutisti!), ma il pensiero argentino non arriva tanto in là. Se noti, bella foto della facciata di Guerrin c’è scritto “la migliore pizza del mondo”. Solita modestia Argentina! 😂
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😂 non avevo notato. Comunque sono proprio fissati con questa storia della pizza che la’ e’ piu’ buona etc.. poi a dir la verità anche ‘sta fugazzetta che mi propinavano sempre..bah..a me faceva abbastanza schifo 🤢
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Secondo me, il problema del cibo argentino è che è esageratamente carico di per sé, spesso è eseguito approssimativamente e soprattutto con ingredienti di bassissima qualità perché puntano al massimo risparmio. Il risultato è una schifezza che riempie, costa poco e digerisci in 12 ore. Ma se fatti bene, i piatti tipici di qui sono buoni. Il punto è che anche nei posti dove saprebbero cucinare bene, non sono consistenti e a volte ci torni e mangi male.
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Io per esempio nel nord del paese ho mangiato discretamente. Probabilmente il peggio si raggiunge a Buenos Aires. Comunque a Palermo Soho c’è un posto che si chiama La Parrilla Barata..un nome un programma😂 dove mi ricordo si mangiava piuttosto bene. Non so se lo conosci… Però in generale si, cucina pesante, tutto affogato nel formaggio e compagnia bella, oltre che poca varietà. Mi sono arrovellata per cercare di capire per quale motivo un paese chw praticamente si fonda sull’emigrazione italiana, non abbia mantenuto una tradizione culinaria decente. Non riesco a spiegare il perché non cucinino, l’abitudine del delivery quasi peggio che negli USA, e la.mancanza di varietà (anche in pasticceria ti viene lo scoramento)
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Grazie per la dritta sulla parrilla, la terrò presente per quando viene gente. Mio marito non mangia più carne e le uniche occasioni in cui mangio la parrilla è quando ci sono le riunioni di famiglia. Condivido tutto quel che dici sul cibo: anche io al nord ho mangiato bene (infatti, considero Salta la capitale gastronomica dell’Argentina) e Buenos Aires è invece una voragine di junk food, fomentato dal delivery. Quando sono costretta a uscire nelle occasioni sociali e provo a mangiare “normale”, nel migliore dei casi digerisco il giorno dopo, ma spesso sto proprio male. Il critico e cuoco statunitense Dan Perlman vive qui da oltre dieci anni e nel suo blog esplora tanti posti sconosciuti alle masse: a sapere cercare bene, non ci sono solo parrillas, ma la qualità degli ingredienti è quel che è. Il suo blog, dove recensisce i ristoranti, è: https://www.saltshaker.net/
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Bueno aca un argentino, yo aún no he probado la pizza italiana, lo que llamamos acá pizza para ustedes (gli italiani) si la COMPARAN puede que sea una aberración.
Si mañana pruebo la “vera pizza” magari no me guste si la comparo con lo que estoy acostumbrado a comer, repito “COMPARO”.
Con respecto a nuestra limitada variación en los platos y la falta de cocina italiana se debe y lo sé por il mío Nonno es que cuando llegaron de Italia eran pobres la mayoría y comían cipolle e pane cuando estaban allá.
Imagínate llegaron aca y habia buena carne! Nella casa di miei Nonni si mangia pasta la domenica tutta la famiglia insieme.
Y a las comidas que les gustaban y de las cuales estaban acostumbrados a comer, al llegar aquí podían ponerle tooda la cantidad que desearan y esa es la razón por la que los ingredientes, la cantidad de formaggio, etc es exagerada, antes eran de buena calidad y de principio de los 90′ hacia ahora han bajado la calidad por la crisis.
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Ho dimenticato dire “Saludos!”
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Sin ir muy lejos, se puede comer una rica pizza napoletana en Antonio’s pizza. Recomiendo agregarle el aceite con pimentón picante. Es un lugar para almorzar durante los días laborares, nada de lujo. Muy barato, sin servicio de mesa. Tacuarí 76 (a una cuadra del Café Tortoni).
Tiene solo 4-5 tipos de pizza. Aún no encontré un lugar de pizza a la italiana que tenga la selección de cualquiera pizzeria italiana. Una lástima.
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