Algo bueno habría: el cafè

In questo 2020 che ci ha bistrattato come mai nella nostra esistenza, sono anche successe delle cose positive. Ed è bene fissarci su quelle per mantenere un minimo di ottimismo e non perdere del tutto ogni appiglio di speranza.

I tavoli all’aperto

Buenos Aires ha un clima migliore dell’Italia ma ci sono ben pochi tavoli all’aperto per via del problema della sicurezza. Con la pandemia, però, hanno concesso ai bar e ristoranti di riaprire solo con posti a sedere all’aperto, il che ha obbligato i locali, chiusi da mesi o attivi solo in modalità con consegna a domicilio o da asporto, di attrezzare gli spazi esterni.

Il Governo della Città ha rilasciato autorizzazioni rapide per occupare il suolo pubblico (il marciapiede e persino la sponda della carreggiata della strada) per allestire tavoli e sedie. Per rendere questi spazi un po’ protetti e invitanti, molti posti hanno montato lucine, installato vasi con bossi o piantine, ombrelloni ecc.

Qui a Palermo, dove ci sono ancora strade ciottolate con altissimi alberi frondosi, complice la primavera il paesaggio si è trasformato e le strade sono piene di baretti e ristoranti con tavoli all’aperto e spazi invitanti. È bellissimo e mi ricorda l’Europa.

Cafè de especialidad

Negli ultimi tre anni hanno aperto molti cafés de especialidad, ossia baretti che fanno un caffè buono. Buono come in Italia. Nei momenti bui, vado in uno di questi posti e ordino un cappuccino, cospargo la schiuma di zucchero e lo assaporo a occhi chiusi ricordandomi tutti i bar importanti: quello dove mia mamma mi portava a fare merenda dopo il lavoro, quello in cui ho preso il caffè per cinque anni mentre aspettavo l’autobus per andare in facoltà, quello della facoltà in cui ho conosciuto tanta gente di cui mi sarei dimenticata se non fosse per LinkedIn, quello del paesello in cui mi fermavo a bere il caffè e fare due chiacchiere prima di andare in ufficio, quello con la pasticceria buona dove mi trovo con le amiche quando torno in visita in Italia…

L’unico problema è che in Argentina i bar che si specializzano in caffè aprono tardi. Ma tardi-è-quasi-ora-di-pranzo. Quello che apre prima, che per fortuna è anche il più vicino, apre alle 10. Il migliore apre alle 11. Sì, alle UNDICI. #ciaone

La mia classifica:

1. Duca caffè & apericena

Thames 1759, Palermo

FB: https://www.facebook.com/duca.cafeyapericena

All’angolo di Thames con pasaje Russell, questo bar su due piani è stato rinnovato secondo il progetto dello studio di architettura Ripani con un design minimalista e nei toni del rosa pastello e del blu navy (qui il progetto). I posti a sedere sono minimi e le sedie in ferro rosa scomode. La terrazza è microscopica ma si può consumare un caffè seduti su uno sgabello alto e osservare chi passa sotto.

Il caffè è eccellente, soave al palato. L’avvicendamento del personale è frequente e ogni barista ha il suo stile.

2. Juani cafè

Gorriti 4399, Palermo

FB: https://www.facebook.com/juanicafeba

Nella parte meno chic e un po’ più hipster di Palermo Soho, quella dall’altro lato dell’Avenida Scalabrini, da poco più di un anno Juani Cafè ha rimpiazzato il precedente locale, che era un bar misto alimenti salutisti. In stile California anni ’60, con comodi divani imbottiti di velluto di colore carta da zucchero, abbondanti piante, un look curato e raffinato, oltre ad offrire un ambiente accogliente fa anche un ottimo caffè. I posti a sedere all’aperto sono scarsi e non comodi come quelli all’interno, ma apre alle 10 per cui vado spesso lì.

Prima della pandemia mi piaceva andarci a lavorare e osservare i turisti dal tavolo in angolo.

La tipa in angolo che lavora al computer non sono io, ma quello è il mio tavolo preferito
Il cappuccino di Juani Cafè. Come in Italia 😍

3. Dorina cafè

NICARAGUA 4816, Palermo

FB: https://www.facebook.com/Dorina-CAFE-258129311446547

Sempre a Palermo Soho, ma nella parte più bella e già sviluppata, Dorina cafè è attivo da diversi anni e ha una meritata fama. Oltre a un caffè degno di questo nome, ha un’abbondante selezione di torte, biscotti, alfajores e persino le sfogliatelle (con la crema pasticcera!). Non so dire cosa sia più buono: i dolci sono ghiottissimi, il caffè è più che decente anche per gli standard italiani. La sfogliatella è come a Milano, ma è già un miracolo che ci sia per cui… perdonatissimi.

Il pezzo forte sono i brunch e i menù delle merende para compartir con un goloso e abbondante mix dolce e salato.

Punti forti: l’assortimento di brioche, cosa rarissima in Argentina dove si suole servire semplici medialunas, e l’assortimento di pasticceria artigianale.

4. LATTEnTE

Thames 1891, Palermo

FB: https://www.facebook.com/lattentecafe

Il nome va interpretato come LATTE and TE, ma tutti lo leggono latente, che è poco lusinghiero. Il posto è letteralmente un buco e neanche ben illuminato, ma ci sono alcune panche all’aperto, molto spartane. È stato uno dei primissimi cafè de especialidad ad aprire a Buenos Aires ed è considerato tuttora tra i migliori. Il loro caffè è molto forte, più vicino all’espresso (caffè forte) che vendono negli Stati Uniti che al caffè che servono in Italia. A me non piace molto perché preferisco i caffè delicati sul palato come quelli di Duca Cafè, ma de gustibus

5. Big Light Cafè

Thames 1535, Palermo

FB: https://www.facebook.com/biglightcafe/

Ex Full City Coffee House, che a quanto pare è scomparso ed è risorto con il nuovo nome di Big Light Cafè durante la quarantena, si tratta di un bar e di una torrefazione di caffè colombiano.

Hanno pochi posti al coperto e un grande patio sul retro. Anche questo posto fa caffè all’americana e si specializza in caffè filtrati, infatti è sempre affollato di turisti e di expat nordamericani.

6. Cafè con Cuentos

Av. Las Heras, 1774, Recoleta

FB: https://www.facebook.com/cafeconcuentos.arg

Un buon caffè delicato, venduto anche in grani. All’interno del bar c’è una teca con cioccolatini gourmet di non ricordo che maître chocolatiere.

Una chicca di posto che sembra un bar qualsiasi da fuori. Alla sera organizza(va)no letture di racconti e poesie, da qui il nome del locale.


Sono le 8:30 del mattino e dopo avere scritto questo posto ho voglia di caffè. Un desiderio impossibile da realizzare. hashtag-svigiät!!!

*tutte le foto sono prese dai profili FB dei rispettivi locali

7 pensieri su “Algo bueno habría: el cafè

    1. Ho una mia teoria: qui al bar ci si va unicamente per uno scopo sociale diverso dal nostro. Noi italiani ci facciamo amici dei baristi e degli altri avventori, includiamo il bar nella nostra vita e ne diventiamo parte. È per noi un rituale: il barista conosce i nostri orari, sa quando andiamo a lavorare, cosa facciamo, se siamo sposati e dove andiamo in vacanza. Al bar ci andiamo con i colleghi, stabiliamo rapporti di lavoro, ampliamo il nostro circolo sociale. In Argentina al bar ci si va per incontri di piacere (non si usa invitare gruppi di persone a casa per un semplice caffè) o per un incontro di lavoro quando nessuno ha un ufficio dove incontrarsi o per incontrarsi a metà strada oppure per studiare. Pertanto, prima di una certa ora, nessuno va al bar. Inoltre qui al bar si può stare solo seduti, non c’è la consumazione al banco, per cui è impossibile farsi il caffè mentre si va in ufficio o durante la pausa di metà mattinata con i colleghi (durerebbe un’ora visti i tempi del servizio qui!).

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  1. Avendo la moglie straniera anche io mi sono adeguato al rito del caffè inteso come qualcosa da consumarsi da seduti mentre si conversa.
    Sono anni che a casa mia non c’è l’espresso: solo Nescafe’ o caffè filtrato…e vivo a Roma. Carini quei bar argentini

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    1. Io confesso di non bere più caffè a casa. Sono passata anche io dall’espresso in Italia alla sola caffettiera a casa quando mi sono trasferita qui. Poi ho avuto una breve fase di Nescafé (qui abbastanza caro) e poi l’ho abbandonato del tutto. Adesso lo bevo solo al bar, quando capita.

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