Un breve post sulle icone argentine che vi capiterà senz’altro di incrociare sui muri, per terra o sulle braccia tatuate di un argentino.
Pañuelo
Il fazzoletto bianco legato sul capo è il simbolo delle Madres de Plaza de Mayo che reclamano i loro figli desaparecidos durante il regime militare. Infatti, durante le prime apparizioni si legavano in testa la tela utilizzata per i pannolini dei bebé. Erano le tele dei pannolini dei loro nipoti, di cui si occupavano dato che i loro figli, i genitori dei bebé, erano stati sequestrati.
Che Guevara
Ernesto “Che” Guevara lo conosciamo tutti per il suo ruolo nelle rivolte cubane, ma era nato in Argentina, a Rosario, e cresciuto ad Alta Gracia, vicino a Córdoba. È spesso tatuato sulle braccia e serigrafato sui muri.
Maradona
Del Diego ci sono anche più immagini iconiche, nelle varie tappe della sua carriera. La mia preferita è quella di quando era ancora un talento grezzo con davanti il mondo.

Escarapela
È una coccarda con i colori della bandiera argentina. Nato come simbolo militare della neonata Argentina, le sue origini non sono chiarissime. È celebrata il 18 maggio di ogni anno nel Día de la Escarapela Nacional. In questo giorno viene indossato dagli alunni delle scuola pubbliche e si svolge una cerimonia patriottica.
Non ha un aspetto fisso: può essere semplificata al massimo (due cerchi concentrici), avere il centro giallo come il sole della bandiera argentina, due code albicelesti



Malvinas
La silhouette delle Isole Falkland, che l’Argentina reclama da decadi, è molto politicizzata. Non solo la troviamo su cartelli stradali propagandistici, ma pure raffigurata in monumenti e su magliette di associazioni e di sindacati, e appiccicata ai parabrezza di auto e camion. Alle isole vengono intitolate rotonde, strade, scuole. È una delle icone più potenti del proselitismo populista, al punto che nelle scuole pubbliche insegnano che la guerra dell’82 contro gli inglesi per il controllo delle isole l’ha vinta… l’Argentina.
Il 2 aprile è il giorno dei veterani caduti nella guerra delle Isole Malvine e il 10 giugno il giorno della rivendicazione dei diritti argentini sulle Isole Malvine, sull’Antartide e sulle Isole dell’Atlantico meridionale. La guerrà durò appena 79 giorni e vi persero la vita 650 soldati argentini, 255 soldati britannici e 3 civili.

Gauchito Gil
Il Gauchito Gil è un una figura popolare a cui si prega per avere fortuna. A lui trovate dedicate casupole lungo il ciglio della strada, santini e statuette varie, rigorosamente dipinti di rosso. La storia dell’uomo, che esistette veramente, non è ben chiara e ne esistono varie versioni. In tutte fa una brutta fine, da cui il rosso per il sangue.

Tatuaje con nombre
Agli argentini piacciono davvero tanto i tatuaggi e oltre ai simboli elencati sopra o allo stemma della loro squadra di calcio, amano farsi tatuare il nome dei figli. In pieno stile latino, non sono tatuaggi nascosti e discreti: occupano tutto l’avambraccio e sono in corsivo e non risparmiano svolazzi e decorazioni per farli apparire ancora più grandi: più inchiostro, più amore! Non mancano anche le dediche intere con frasi senza mezzi toni del tipo sei la mia vita, ti penso sempre, per te farei di tutto, con te per sempre…
Qualcuno si tatua pure il nome della moglie… Sperando che duri (la moglie!).

Evita
Immancabile in questo elenco, il suo volto tre quarti è un tema ricorrente dei murales, specie dei centri “culturali” populisti.

Ricordo queste icone nei miei viaggi in Argentina. Quelle delle Malvinas mi erano sfuggite.
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