Propina

Questo falso amico non vi induca in errore: la propina indica la mancia ed è un aspetto importante della vita sociale in Argentina di cui non ho mai parlato. Perché? Ho sentimenti ambivalenti nei confronti della mancia. In Italia non si utilizza, per cui non siamo calibrati su questa usanza sociale che è invece diffusa in altri paesi, come gli Stati Uniti.

Il valore della mancia e le occasioni in cui si dà cambiano da paese a paese. In Argentina si dà la mancia in tutti i luoghi dove si consumano alimenti, dal bar al ristorante. Ma anche dal parrucchiere/estetista, a tassisti, facchini, portinai.

La mancia è un segno dei tempi antichi, in cui il divario sociale era maggiore? Forse. Sì. No. Con sindacati per ogni categoria lavorativa ed un appiattimento della scala sociale, è difficile – da una parte – giustificare la mancia. La mancia rende signore chi la dà e fa sentire un pezzente chi la riceve. Questa è una mia opinione.

La mancia premia un lavoro ben fatto ed è un segno di apprezzamento per il lavoro e la predisposizione altrui. Anche questa è una mia opinione!

Insomma, non ne sono ancora venuta a capo!

In Argentina, la mancia “normale” è del 10%. Tuttavia, vedo molti avventori locali che danno molto meno e anziché basarsi su un valore percentuale, si basano sul valore che non gli dà peso “perdere”.

Vi faccio un esempio: di recente siamo usciti a cena in un ristorante giapponese nuovo, dove servono ramen e sushi. Il posto è, ovviamente, carello per la media locale, dato che utilizza ingredienti importati e più costosi (alghe, pesce, miso, farine asiatiche ecc.) e serve piatti più elaborati. Siamo in due e ordiniamo le due uniche opzioni vegetariane, un’acqua e un bicchiere di matcha freddo (una infusione). Il conto è di 6100 pesos (circa 16,50 dollari). La mancia è quindi di 610 pesos.

Il tavolo dietro, anche quello composto da una coppia, ha un conto leggermente più alto perché ha ordinato piatti di pesce e delle bibite. Vedo che lasciano 100 pesos di mancia (0,27 dollari). Con 100 pesos, in Argentina non ci si fa niente. Ci si compra un pacchetto di cicche dal tabaccaio, se va bene, per intenderci…


Con mio marito discutiamo spesso della mancia e mi sorprende che lui sia inamovibile su un unico punto: va data.

Una delle ragioni della mia ritrosia nei confronti della mancia è che non è l’unico costo che si somma al conto quando si esce a mangiare: spesso i ristoratori applicano il cubierto (coperto) o servicio de mesa (servizio al tavolo), che è persino regolato per legge.

A seconda della località, potrebbe essere concesso, vietato o concesso a talune condizioni. Nella città di Buenos Aires, la Ley Nº 4407 prevede che, per poter chiedere il coperto, l’esercizio debba offrire almeno un bicchiere d’acqua, un paniere con almeno un’opzione per i celiaci e il sale senza sodio. E si può chiedere solo per i clienti maggiori di 12 anni. Per i bambini, non è previsto il coperto.

Qualche ristorante è più generoso e serve il paniere con un formaggio cremoso spalmabile: o queso crema (tipo Filadelfia) o aliolí, una specie di maionese all’aglio. O magari qualche fetta di focaccia/pane al formaggio.

Aliolí e olive

Nel ristorante giapponese dell’altro giorno, hanno servito un amuse bouche di verdure, (definirlo antipasto mi sembra esagerato) non hanno servito né acqua gratis né pane né sale senza sodio e hanno però conteggiato 200 pesos di cubierto per ciascuno.

Una sentenza del tribunale di Buenos Aires stabilisce che è illegale servire il paniere etc. automaticamente, poiché in questo modo viene imposto al cliente. Ovviamente non l’ho mai visto fare e quando ho rifiutato il paniere nel bodegón dove vado spesso, mi hanno conteggiato il coperto lo stesso (circa 1,5 dollari).

Ci sono anche esercenti che utilizzano il cubierto a proprio favore in senso opposto: appende in vetrina il cartello “no cobramos servicio de mesa“.


Capite che quando cominciano ad esserci tutti questi costi addizionali a quel che è scritto nel menù, la questione diventa antipatica. La mancia, il coperto… Se c’è il coperto non si dà la mancia? Anche su questo punto ho un contrasto di opinioni con me stessa.

Il coperto va in tasca al proprietario, mentre la mancia finisce al personale.

Viene da chiedersi se allora non bisogni lasciare la mancia nei locali gestiti direttamente dai proprietari… io tendo per questa pratica, se devo essere onesta, ma magari il proprietario serve e c’è un cuoco in cucina che è stipendiato.

Breve excursus culturale: in Argentina al bar non esiste il consumo al bancone, si consuma sempre seduti. Curiosamente, nelle pizzerie invece si può consumare la porzione al bancone oppure sedersi al tavolo.

Nel post-pandemia ci sono soluzioni di servizio ibride , dove l’ordine lo fa il cliente in cassa e poi se lo porta al tavolo da solo oppure glielo portano? È un mezzo servizio al tavolo dato che c’è solo la consegna dell’ordine, ma non la presa? E se fa tutto il cliente non c’è nessun servizio e quindi nessuna mancia?

Il coperto è una necessità? Dipende. Se vado a una parrilla (ristorante di carne), il paniere ci vuole. Ma in pizzeria o in un ristorante di sushi, non ha nessun senso. In un mondo ideale, vorrei essere io a dire al cameriere se portarmi il pane o meno.

Il servizio al tavolo è una necessità? Basta un cambio di termini e la questione cambia: ovvio che se un locale mette dei tavoli, si suppone che i clienti li utilizzino. E dato che il cibo non ha le gambe, qualcuno deve portarlo dalla cucina al tavolo. Come può essere questo un costo extra? Anche qui, non è che ti diano l’opzione di servirti da solo e di risparmiarti il cameriere, per cui è un costo “extra” ma anche automatico. E che cazz…

La mancia è una necessità? Qui inizia il patema etico-sociale. Non dovrebbe essere necessaria perché i lavoratori dovrebbero avere uno stipendio sufficiente, senza dipendere dalle mance. Chi dovrebbe farsi carico di assicurare ciò? Davvero tutti gli esercenti schiavizzano il personale? Possibile che, invece, in tutti gli altri settori i dipendenti siano pagati adeguatamente, tranne in quelli dove è necessario integrare lo stipendio con la mancia?

Tutte queste valutazioni intime mi fanno rendere antipatiche tutte queste voci extra sul conto perché mi obbligano a dibattere internamente su temi di giustizia sociale quando io voglio solo uscire a cena!

Su una cosa sono certa: trovo ridicolo che negli Stati Uniti i prezzi siano esposti esentasse, salvo poi arrivare al momento del conto e scoprire il vero costo. Pollice verso in quanto a trasparenza, senza se e senza ma!

18 pensieri su “Propina

  1. Come saprai in Italia non si usa dare la mancia, però il coperto lo si paga ovunque e in certi ristoranti è abbastanza salato. In quasi tutti i bar si paga il servizio al tavolo che, ad esempio per un caffè, è più del doppio del caffè preso al banco.

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    1. Mi hai fatto ricordare che avrei dovuto specificare che qui in Argentina non esiste il consumo al bancone: quando si va al bar ci si siede sempre.

      Dalla pandemia ha cominciato a instaurarsi l’usanza di servirsi da soli (si ordina alla vetrina e quando è pronto il barista chiama il tuo nome, ti alzi e vai a prendere l’ordine), oppure la forma ibrida di piazzare l’ordine alla cassa e pagare e loro te lo portano al tavolo quando è pronto. Il che complica ancora di più le cose: è un mezzo servizio? O si lascia la mancia piena lo stesso?

      Un’altra differenza culturale importante è che qui al ristorante non ci sono le tovaglie: o si consuma direttamente sul tavolo di melamina o al più ci sono delle tovagliette all’americana che vengono pulite con la spugna tra un cliente e l’altro. In Italia il coperto lo avevo sempre inteso come un costo che copre anche il costo di lavare tovaglia e tovaglioli. Non so se esistano delle leggi sul coperto in Italia.

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      1. Effettivamente qui i ristoranti hanno tutti la tovaglia, mentre pub e pizzeria hanno come minimo una tovaglietta che però viene sempre sostituita. In tutti i bar si può consumare al bancone e quindi si paga il prezzo del prodotto e basta, ma se ti siedi e viene fatto il servizio al tavolo il costo aumenta.

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      2. Mi ricordo che di tanto in tanto, quando sui giornali parlavano di turisti scandalizzati al bar, uno dei motivi era che non sapevano che il prezzo esposto sulle pareti è per la consumazione al banco, mentre il menu consegnato al tavolo ha prezzi differenti appunto per tenere conto del servizio del cameriere.
        Se scorporassero la voce del servizio, dici che si siederebbe meno gente?
        E perché invece al ristorante mantiene una voce a sé e diventa oggetto di dibattito?

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      3. Ci sono varie tipologie di bar; alcuni non hanno giusto un paio di tavoli dove la gente può prendersi le bevande al banco e poi sedersi, in questo caso non c’è maggiorazione, poi ci sono tanti bar con sala anessa e servizio al tavolo, perciò la consumaziona ha un costo differente rispetto al baco. Sono giustissime le lamentele dei turisti perché i prezzi esposti si riferiscono solo per il banco, noi lo sappiamo, ma loro no.

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      4. Sui menu dei ristoranti la voce “pane e coperto” è sempre indicata con relativo prezzo, quindi sai subito che ci sarà un costo in più. Tuttavia il prezzo del coperto non è uguale in ogni risotrante ma è sempre deciso dal ristoratore. Non si sono regole in proposito, il costo va da 1 a 5 euro nelle pizzerie e ristoranti normali. In quelli di lusso è un’incognita.

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      5. A me sembra di ricordare che però non tutti i ristoranti hanno il coperto. E se non erro, ciò non significa necessariamente che non ti porteranno il cestino del pane.

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      6. Pensa te! Io ricordavo che nei ristoranti-pizzeria il coperto si pagava solo se facevi ristorante, anche se ricordo che in alcuni posti ti facevano trovare direttamente pane e grissini e lì eri fregato.

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      7. Domani posto un articolo in proposito.
        Sabato sera sono andata in pizzeria con un’amica ed ho trattenuto lo scontrino. I prezzi sono bassi rispetto alla media e il cibo era buono. Abbiamo preso due pizze e due dolci, niente pane. Ma abbiamo pagato 1,50 di coperto, che è comunque poco.

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      8. A me sembra comunque strano che venga conteggiato a parte se fa parte del servizio “di base” di quel locale, soprattutto quando è usato per giustificare un prodotto o servizio che non si può escludere da quello principale, tipo le posate, la tovaglia, il servizio al tavolo quando ceni al ristorante.

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      1. Questo dettaglio è l’unico su cui sgarrano persino gli statunitensi: le mance andrebbero dichiarate e sono soggette a imposta perché fanno parte del reddito. Però si cade nella contraddizione: allora se il reddito senza le mance è insufficiente per viverci ma la mancia è pure tassata, bisognerebbe dare ancora più mancia? In USA lasciano il 15-20%!

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  2. Cerco di dare sempre la mancia, anche se sono in Italia. Vado da un minimo di 2 euro a un massimo di 5 come norma. Posso arrivare a 10 euro quando il servizio è stato qualcosa di davvero straordinario. Non faccio il calcolo percentuale.

    Come lavoro faccio il corriere Amazon e non mi sento un pezzente quando ricevo una mancia. Anche di 1 euro. È un gesto di apprezzamento, una piccola carità, secondo me va vista come tale e non come, secondo la visione che ne dai, in passato dove forse realmente era indicatore del divario sociale, un segno di differenziazione.

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    1. Quando ero ragazzina avevo un lavoretto estivo. Lì, circa un cliente su 4 dava la mancia. Ho notato anche che erano i clienti uomini i più avvezzi a dare la mancia e in genere nei giorni affollati, chi vedeva dare la mancia lasciava anche lui una mancia. Mi sembra un’usanza molto discrezionale! Forse perché non c’è una regola rigida su quando/dove vada lasciata. Qualcuno mi ha pure lasciato il doppio del conto (parlo di 5000 lire – adesso ci faranno sorridere ma 20 anni fa erano soldi).

      Nel mio lavoro attuale da freelancer, ogni tanto mi capita qualcuno che lasci la mancia. A volte è un semplice arrotondamento del prezzo, altre è davvero un numero importante.
      A quei clienti cerco sempre di dare il sevizio migliore possibile.

      Le prime volte ci rimanevo di stucco, ne ho parlato con colleghi e la risposta è stata che forse prendevo troppo poco e i clienti si vedevano in dovere di integrare l’importo pagato. Ma ci sono anche clienti che davanti ai miei preventivi scappano, per cui non credo sia quello il problema.

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