Trentatrè periodico

Non ho ricevuto il plico elettorale, né ne ho fatto richiesta dopo non averlo ricevuto perché tanto ero in vacanza. E alla luce della situazione attuale credo di essermi solo risparmiata tempo.

Ho letto che, negli anni, ci sono stati casi di stampe in eccesso di schede elettorali “di scorta” (14.000!), furti di plichi elettorali per mano di postini collusi, o per mano di passanti con la mano lesta ad afferrare il plico nella cassetta delle lettere altrui. Le storie si sprecano: basta googlare “brogli voto estero”.

Il sistema di voto all’estero mi sembra molto poco segreto e facile da alterare. Per chi non lo sapesse, gli italiani all’estero ricevono le schede elettorali come in Italia, più una busta anonima bianca, più un tagliando elettorale con riportato il proprio nome e la busta pre-affrancata per restituire il tutto.

Quindi, quando la busta arriva al consolato, si vede che Tizio Caio sta votando e poi si apre la busta bianca con dentro la scheda elettorale. Sinceramente non ho idea se lo spoglio sia immediato o se si raccolgano tutte le buste bianche e si esegua lo spoglio collettivamente alla scadenza del periodo di voto all’estero. Questo ultimo metodo dovrebbe essere preferibile e garantire l’anonimato del voto. Ma vi ricordo che qui abbiamo 15 giorni di tempo per votare, per cui dubito vi sia un collegio elettorale che guarda a vista le buste con i voti per due settimane di fila, ventiquattro ore su ventiquattro.

Alcuni italiani all’estero hanno raccontato di avere persino trovato dei volantini di partiti all’interno dei plichi elettorali. A me sembra un fatto molto grave, che dovrebbe rimettere in discussione l’intero sistema del voto all’estero. Invece passa in sordina. Tanto sono pochi parlamentari, quelli della circoscrizione estero (solo 12), e generano un giro di soldi non indifferente e anche l’occasione di manipolare i voti.
Vi ricordo che i plichi elettorali sono preparati dai singoli consolati, per cui che qualcuno al consolato infili il volantino di un partito nel plico è davvero riprovevole.

[Aggiornamento: ho scoperto che in realtà questa pratica è intenzionale poiché i candidati ricevono l’elenco dei nominativi degli elettori della loro circoscrizione estera. Ribadisco che mi sembra sbagliato, come tante altre cose dell’Italia.]


Alcuni candidati delle circoscrizioni estero sono italiani solo sulla carta e non hanno mai vissuto in Italia. Mi sembra assurdo.

La maggior parte dei votanti italiani all’estero non ha mai vissuto in Italia. Non ne conosce i partiti, la storia, la situazione attuale. Di frequente, gli elettori all’estero neanche parlano italiano.


Sembra che in Italia ci siano tre partiti che hanno ottenuto tutti gli stessi voti, circa un terzo. Ma io che ho una formazione scientifica vedo differenze tra i decimali e mi sembra evidente che non siamo di fronte a un trentatrè-virgola-tre-periodico.

Un partito ha ricevuto più voti degli altri. Un numero simile, ma comunque maggiore. Tuttavia credo che un premier trentunenne in Italia sia da fantascienza. Inoltre mi farebbe sentire terribilmente vecchia realizzare che il primo ministro italiano è più giovane di me. E non godo di grande stima per Di Maio.

Ad ogni modo, nessun partito, da solo, arriva alla maggioranza. E in Italia è possibile fare le coalizioni a elezioni concluse. Che sistema è? Votino come votino gli italiani, poi si rimescolano le carte e chissà!

La mia sfiducia per l’Italia persiste. Il mio disinteresse è sempre più grande. Vorrei poter pensare all’Italia e sognare le coste cristalline della Calabria, la gastronomia partenopea, i formaggi della Puglia, le colline sinuose della Val d’Orcia, la montagna sul mare in Liguria, Venexia e la sua laguna… come fanno tutti gli argentini. Invece no, la mia immagine dell’Italia somiglia più all’aia di una fattoria, con tutti gli animali che battibeccano, si sporcano, lottano per il cibo, distruggono l’aia. Poi arriva il tramonto, gli animali vanno a dormire, e l’indomani all’alba si ricomincia.


Addenda: Il voto all’estero è un disastro, Il post del 9 marzo 2018

Addenda: frode elettorale di 15000 voti in Argentina durante le elezioni del 2018 (19 novembre 2021)

7 pensieri su “Trentatrè periodico

  1. Non è proprio così l’Italia e dai voti all’estero ha vinto il Pd quindi non credo che abbiano imbrogliato. Ho cari amici in Europa che si lamentano delle stesse cose anche dall’invidiata Germania e siccome noi siamo italiani siamo sempre pittoreschi ma abbiamo la bellezza che ci salva (peccato che qualcuno non se ne accorga)

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    1. Il PD è proprio uno dei partiti i cui volantino sono stati infilati nei plichi elettorali, per cui non mi sento affatto di prendere la vittoria del PD nelle sezioni estere come una garanzia di liceità, anzi! Mi puzza ancora di più.

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  2. Anche io ho votato con il plico, e mi sono fatta le tue stesse domande. Arriverà sul serio questo voto? Come viene contato? Chi lo riceve? Io cerco di prendere il mio voto come l’esplicazione di un diritto. Lo faccio per me, alla fine, per sentirmi in qualche modo partecipe, forse onorare il fatto di aver diritto di votare. Ma puzza tanto anche a me, questo meccanismo “postale”. E la tua immagine finale, mi spiace molto eh, ma la condivido anche io. Moltissima amarezza.

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    1. Anche negli USA hanno il voto postale, però il plico viene restituito direttamente negli Stati Uniti (cioè si imbuca una lettera con destinazione USA e non consolato americano locale). Inoltre loro votano gli stessi candidati che i concittadini nella madre patria. Stanno inoltre parlando di voto elettronico anche dall’estero, ma solitamente è un problema garantire la sicurezza delle connessioni. Il consolato potrebbe farlo, ma poi sarebbero tutti obbligati a recarsi al consolato lo stesso giorno e un solo seggio per tutti gli expat sarebbe troppo!

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      1. Eh, lo avevo visto anche io ma non l’ho voluto leggere fino in fondo. Già il fatto di aver votato su ”vecchie” e con liste diverse, beh la dice lunga su quanto conti realmente il nostro voto. Per questo lo faccio più che altro per me stessa, per sentirmi partecipe di un diritto.
        (mi accontento delle briciole, in pratica)

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